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giovedì 25 febbraio 2016

Archeosocial. Come ti comunico la comunicazione social!


Oggi niente iconografia. 
Cambiamento drastico di contenuti? Niente affatto, anzi! 
Parliamo di metodi e strumenti della comunicazione
Certo è una riflessione che, ci si augura, un comunicatore (o aspirante tale) dovrebbe fare spesso. Fermarsi e riflettere. Comunico nel modo corretto? Uso gli strumenti adeguati? 
Nello specifico, la mia non è stata una riflessione solitaria ma si è sviluppata nel contesto più favorevole possibile.

Ma andiamo per ordine. 


Foto: Professione Archeologo


TorismA 2016, Firenze 20 febbraio, Convegno e workshop “Archeosocial. Come usare social media e piattaforme web per comunicare l’archeologia”, a cura di Archeopop (Astrid D’Eredità) e Professione archelologo (Antonia Falcone, Domenica Pate, Paola Romi).
Le premesse per apprezzare convegno e workshop c’erano tutte: approccio concreto alle problematiche della comunicazione incentrata proprio sull’archeologia, modalità e spunti per l’engagement del pubblico, speaker archeologhe e navigate blogger/social media manager, gente che sapeva di cosa parlava, il che non è poco data la fuffa circolante…. Insomma, un’occasione da non perdere!

Dato non trascurabile: le archeoblogger di cui sopra erano da tempo, chi più chi meno, miei contatti fb e twitter e la curiosità di vederle materializzate sotto i miei occhi era tanta!

Ok, partiamo.

Pubblico (anche) giovane, prevalentemente femminile, facce note. Modera, col giusto piglio, Antonia Falcone
Il pubblico segue, twitta, posta le foto online dell'evento. 
Foto: Professione Archeologo

Gli interventi si susseguono. 
A partire dai dati tecnici sui social e loro utilizzo. Domenica Pate ci parla di “L’archeologia in bacheca: FB e la promozione della ricerca archeologica”. Paola Romi presenta “Twitter: quando l’archeologia ha 140 caratteri”. Astrid D’Eredità ci dice tutto su “Archeologia con filtri. Comunicare per immagini con Instagram”. 
Chiare, dirette, coinvolgenti. Cosa si fa, cosa non si fa. Capisci davvero come ormai più nulla sia lasciato all’improvvisazione. Digital strategy è la parola d'ordine. 

Ecco poi case-study specifici. 
Le Invasioni Digitali presentate dalla project manager Marianna Marcucci: un movimento di persone, nato dal basso, che supporta il patrimonio culturale ‘invadendolo’” e documentando l’esperienza attraverso il web e i social media. Obiettivo è quello di creare nuove forme di promozione e co-creazione di valore culturale attraverso la partecipazione attiva dei visitatori. Si tratta di iniziative sempre più diffuse sul territorio nazionale in siti/musei anche periferici. Prossime invasioni: 22 aprile - 8 maggio 2016.
Da: M. Marcucci, L'integrazione dei social media in una strategia mirata di valorizzazione: il caso di Invasioni Digitali,
Firenze 2016


A seguire, emozioni allo stato puro. Quelle che ci fa vivere “Tà gynaikéia. Cose di donne”, o meglio il trailer dell’archeo-film, finalista nella sezione Documentari al Premio David di Donatello e già vincitore del premio “Archeoblogger” alla XXVI Rassegna Internazionale di Cinema Archeologico di Rovereto. 

Ci presenta il film Alessandra Cilio, archeologa divenuta screenwriter (il bello di reinventarsi!) della Fine Art Produzioni, presente anche il regista Lorenzo Daniele. Un’operazione tutta siciliana. 
Protagoniste sono donne di Sicilia, tra passato remoto e presente declinato in tante voci, quella della scrittrice, della fotografa, dell’archeologa, della casalinga, dell’attrice… 
Le immagini, sapientemente montate, colpiscono a fondo: volti contemporanei, gesti arcaici ripetuti nel tempo si alternano e si sovrappongono a figure femminili antiche, terrecotte, pitture vascolari. 
Sullo sfondo paesaggi, strade e suoni di Sicilia. 
Brividi e orgoglio siculo (concedetemelo!).

Infine, Marina Lo Blundo con il suo intervento “I blog: come ti posto l’archeologia” sintetizza gli aspetti chiave del perché-come-cosa della blogosfera.  
E ovviamente pensi al tuo blog, fai un onesto confronto, trai spunti per ripensare alcuni dettagli, ti riproponi solennemente di programmare post in modo oculato al di là di qualche giorno…

Con la mente e gli occhi pieni di tutto questo abbiamo poi partecipato al workshop. Divisi in gruppi, ci siamo confrontati per stilare una digital strategy su un museo o un sito, avvalendoci di un calendario editoriale. Un bel momento di conoscenza reciproca e di riflessione sui diversi approcci e sulle differenti esperienze professionali.
Foto: Professione Archeologo

Conoscere appieno le potenzialità dei social per comunicare ‘all’esterno’; liberare l’archeologia dal famigerato ‘tempio tetrastilo’ e da altri tecnicismi per farsi capire da tutti (codice tarato su utenza); acquisire la piena consapevolezza di dovere/potere proseguire in questa direzione, quella ‘giusta’; entrare in contatto diretto con coloro che stanno sperimentando e realizzando forme di comunicazione ormai affermate ad altre latitudini e che in Italia non sono esattamente diffusissime … 
Ritornando, ho portato tutto questo con me e ne farò tesoro non soltanto in questo spazio personale, ma in generale nel mio quotidiano di aspirante comunicatrice.

Archeosocial è il primo convegno sulla comunicazione social dedicata all’archeologia. Onore e merito alle organizzatrici. 

Rilancio: organizziamo incontri periodici, anche a tema, anche senza aspettare eventi importanti, come momento di confronto e di collaborazione, una collaborazione che, tra alcuni di noi, sta nascendo proprio grazie alla rete.

Comunicare è il (nuovo?) dovere primario dell’archeologo. Fare network una condizione essenziale per raggiungere l’obiettivo.

Stay tuned!


Grazia

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